venerdì 20 dicembre 2013

Il test dei 2000 metri per gli "scarsi"

Per avere un'idea approssimativa della propria attuale condizione sui 10000 metri ho scoperto che è abbastanza usato e famoso il test dei 2000m. Per gli amatori "molto medi" come me può anche essere un discreto metodo per decidere un ritmo gara da tenere su una distanza di 10km.
Una caratteristica importante che dovrebbero avere questi test è quella di non essere troppo dispendiosi e quindi recuperabili in fretta,
in modo da poterli infilare nella preparazione.E semplici. Questo test racchiude queste due caratteristiche.
In pratica consiste nel correre alla maggior velocità possibile 2000 metri, cinque giri di pista o due km ben segnati. Il risultato viene poi moltiplicato per 5,5 e si ottiene la previsione del tempo teorico sulla distanza dei 10000m. (si basa su una formula messa a punto dal ricercatore Riegel di cui avevo parlato qua)

In molti lo utilizzano e quindi dovrebbe avere, seppur nella sua approssimazione inevitabile, una buona affidabilità.

Come tutti i modelli matematici e i test, però, possono essere più o meno affidabili per diverse categorie di corridori: i mezzofondisti o gli aerobici, i professionisti o gli amatori. Difficilmente sono MOLTO affidabili per chiunque. Anche il tipo di allenamento e la diversa predisposizione fisica possono incidere.
Allora come considerare questo test per il sottoscritto?

Sul preziosissimo sito di Albanesi trovo un'indicazione precisa e utile allo scopo:
«Il test dei 2000 m è molto affidabile solo per quei runner che hanno una buona resistenza organica, cioè hanno una capacità aerobica sufficiente per reggere la distanza di 10 km. Sicuramente valido per chi si dedica alla mezza maratona o alla maratona, dà invece risultati sovrastimati (cioè ottimistici) per chi:
a) percorre meno di 60 km alla settimana
b) è sovrappeso.»
Siccome io durante l'anno percorro molti meno kilometri di 60 (tranne quando ho preparato la mia finora unica maratona) e sono in leggero sovrappeso, decido di "correggerlo" un po', rivedendolo leggermente verso l'alto.

Anziché moltiplicare per 5,5 decido di moltiplicare per 5,555, dandomi quindi circa 30 secondi in più sui 10km.

Certo è un calcolo tutt'altro che scientifico, basato su una stima personalissima, che comunque mi impegno a verificare, prima o poi, ma che mi permette di «avere un'idea» della mia condizione attuale.

Ottengo quindi questo specchietto:

Tempo
2000m
Previsione
10000m
SAN*
appross.
8:00''44:26''13,33
8:15''45:50''12,73
8:30''47:13''12,36
8:45''48:36''12,01
9:00''50:00''11,67
9:15''51:23''11,36
9:30''52:46''11,06
9:45''54:09''10,78
10:00''55:33''10,50
*Per la SAN ho utilizzato il metodo Albanesi e lo specchietto di cui parlavo qua:
SAN senza cardiofrequenzimetro


Ottenendo, fra l'altro, una "simpatica" corrispondenza numerica che rappresenta il mio PB sui 10km di qualche mese fa:
se riesco a correre in meno di 9 minuti i 2000m ci sono buone possibilità che riesca a scendere sotto i 50 minuti sui 10km.

Per avere un calcolo preciso ho adattato (correggendola come detto) una tabella trovata su internet:


 Tempo ottenuto nei 2000m:  min  sec 
-----------------------------------------------
 Proiezione 10 Km min  sec


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Note al volo

27.01.17 4x1000 rec 2'15'' 4'47''
04.01.17 medio 5'26''
strada/tapis= x^1,07
Factor foot pod: 101.3%-0.979