mercoledì 3 ottobre 2012

Lo stretching prima della corsa: sì o no?

Se lo stretching prima della corsa faccia bene alla performance o meno è oggetto di discussione tra esperti e appassionati ormai da qualche tempo. A far almeno in parte pendere la bilancia dalla parte dei no c'è un recente studio della Florida State University che asserisce che lo stretching statico prima di una prova di resistenza influenzi in modo negativo l'economia della corsa e in ultima analisi la performance.



Lo studio pubblicato sul numero di settembre 2010 del “Journal of Strength and Conditioning Research” ha analizzato i risultati di un test effettuato su 10 corridori ben allenati dopo una corsa sul tapis roulant di un'ora effettuata sia dopo una sessione di stretching sia senza tale sessione.
Lo stretching consisteva in 16 minuti circa di allungamento delle principali fasce muscolari degli arti inferiori, e al corridore si chiedeva di effettuare una corsa abbastanza blanda per i primi 30 minuti e di correre cercando di coprire la massima distanza nei successivi 30.
Lo studio ha evidenziato che i corridori percorrevano circa il 3,4% in più di strada quando non facevano precedere la sessione di stretching, e nel contempo bruciavano anche circa il 5% in meno di calorie, arrivando alla conclusione che lo stretching incideva negativamente sulla performance di corsa in quanto riduceva l'economia della corsa.

Ma perché un riscaldamento basato sullo stretching statico riduce l'efficienza della corsa? Secondo gli autori della ricerca lo stretching pre-gara ridurrebbe la rigidità muscolo-scheletrica. Mentre la parola "rigidità" ha generalmente un'accezione negativa rispetto alla prestazione atletica, un certo grado di rigidità risulta vantaggiosa per la performance di corsa.

When you run, your legs function as springs that repeatedly bouncing off the ground, capturing “free” energy (i.e. energy that the body does not have to generate for itself) from each impact and using it to for forward thrust

Durante la corsa, le gambe funzionano come molle che ripetutamente rimbalzano a terra, ricevendo energia "gratuita" (ovvero energia che il corpo non deve generare) da ogni impatto e utilizzandola per la spinta in avanti. Proprio come una molla meccanica allentata (si pensi ad un ammortizzatore usurato) è meno efficace rispetto ad una più rigida, una gamba meno rigida (risultante dalla lassità/rilassatezza delle giunture muscolo-tendinee) rimbalza meno efficacemente dal suolo durante la corsa. Di conseguenza, la gamba cattura meno energia "libera" e l'economia della corsa si riduce.

Il link all'abstract dello studio: http://journals.lww.com/nsca-jscr/Abstract/2010/09000/Effects_of_Static_Stretching_on_Energy_Cost_and.2.aspx

fonte: http://running.competitor.com/2009/11/training/sports-science-update-stretch-first-to-run-slower_6914

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Note al volo

27.01.17 4x1000 rec 2'15'' 4'47''
04.01.17 medio 5'26''
strada/tapis= x^1,07
Factor foot pod: 101.3%-0.979