Erano almeno tre mesi che non tornavo sul tappeto e me la sono proprio spassata. Ascoltare il cuore che pompa, il respiro, vedere i piedi alternarsi sul nero del nastro, le cifre che scorrono sullo schermo, lasciare andare la testa senza preoccuparsi per la strada o per il ritmo da tenere, sono sensazioni che mi hanno accompagnato da sempre in questa avventura che è la corsa e tornare al chiuso del mio garage non mi pesa per niente, anzi!
Correre fuori regala sensazioni uniche ma le sensazioni di una sessione impegnativa sul tappeto, quando senti di aver calcolato bene le velocità e avere speso molto sono rigeneranti e stimolanti.
L'occasione è stata data da un pomeriggio in cui la «moglie» non stava bene e preferiva avermi vicino a casa ed è caduta a fagiolo con le ripetute brevi che la mia tabella prevedeva per ieri: 400 m con recupero 400 a 20'' più lenti: l'ideale per il tappeto.
Ho effettuato i miei calcoli per adeguare la velocità da tenere sul tappeto (il mio tappeto è più lento di quello che dice: calcolo un 6% in più e un'inclinazione dell'1% per avvicinarmi allo sforzo e alla velocità su strada) e ho tenuto le frazioni più veloci a 5:20 e quelle di "recupero" a 5:40 (in realtà ho impostato a 11,8 km/h e 11,2 contro i teorici corrispondenti di 11,2km/h e 10,6).
Mi sto abituando a questo aggiustamento del 6% + 1% per cercare di equilibrare velocità e sforzo su strada a quello sul tappeto, in vista del ritorno all'interno nei prossimi mesi caldi.
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